La volatilità del prezzo delle azioni Thyssenkrupp è stata superiore alla media negli ultimi tempi, per via soprattutto della ricerca di un nuovo CEO dopo l’addio di Martina Merz alla fine di aprile. A questo fattore di turbolenza si aggiunge la ricerca di una soluzione per la divisione acciaio.
Va detto che il conglomerato industriale Thyssenkrupp è difficile da gestire, a causa dalla varietà dei settori di attività e dalla debolezza finanziaria dell’azienda.
Se da un lato il passaggio alla sola produzione di acciaio a base di idrogeno probabilmente richiederà l’intervento di un partner, dall’altra la struttura azionaria è di scarso aiuto in questa situazione. Intatti la Fondazione Krupp detiene la quota maggiore nel conglomerato, e spesso si concentra solo sul dividendo che sulla gestione operativa.
Dal punto di vista tecnico, dopo un forte sprint a inizio gennaio, il titolo Thyssenkrupp si è infilato in un range tra 6,20 e 7,50, come possiamo vedere su XTB.
La soglia inferiore di questo intervallo è stata testata molte volte finora, dimostrando la solidità del supporto.
Ad alimentare l’incertezza è il fatto che il prezzo continua ad attraversare la Ema50 e la Ema200, ma fin quando la prima si mantiene al di sopra della seconda, il rischio di scivoloni sembra contenuto.
Tuttavia, la vicinanza delle due medie richiede un monitoraggio continuo, perché il prezzo potrebbe improvvisamente imboccare una direzione chiara.