Lo slancio vissuto nel trimestre aprile-giugno da Covestro (che fruttò un guadagno del 30%) ha lasciato il posto ad un mese di luglio più fiacco, che sta finendo esattamente dove era cominciato.
Il titolo del gruppo chimico sta flirtando da tempo con la soglia psicologica dei 50 euro, ma finora i test sono tutti falliti. Il timore dei rialzisti è che se dovesse accadere di nuovo, il prezzo potrebbe retrocedere verso la EMA50 (sui 45 euro).
(fonte grafica: piattaforma di trading )
Dal punto di vista fondamentale, per il settore chimico lo scenario non è semplice. La debolezza della domanda, gli alti costi dell’energia e l’economia fiacca stanno rendendo questo business complicato. Non a caso, l’Associazione tedesca dell’industria chimica (VCI) ha abbassato significativamente le sue previsioni per il 2023, stimando un calo tra 8-11% rispetto all’anno precedente.
All’interno del contesto generale, Covestro però è interessata anche da un altro aspetto. Si continua a parlare della possibile acquisizione da parte della compagnia petrolifera Abu Dhabi National Oil (Adnoc). Adnoc aveva spinto la sua offerta a 57 euro per azione, ma Covestro avrebbe respinto la proposta giudicandola troppo bassa, ma ha segnalato la disponibilità a parlare in linea di principio.
Dal punto di vista tecnico, la situazione di Covestro presenta diverse insidie, sebbene la EMA50 al di sopra della EMA200 evidenzi un mercato improntato al rialzo.
Il titolo è ormai sulla soglia psicologica dei 50 euro, dove c’è una zona di resistenza che già aveva respinto il prezzo in passato.
(fonte grafica: piattaforma di trading )
A rendere il quadro assai scivoloso è la recente comparsa di una divergenza prezzo-RSI, che potrebbe preannunciare una forte correzione (se non una inversione). A quel punto bisognerebbe guardare in basso alla EMA50, che peraltro passa per una zona di supporto statico.
