La ripresa cominciata a inizio novembre ha spinto BMW verso l’alto di quasi un quinto, e adesso il titolo del produttore di automobili sta cercando di riconquistare stabilmente la soglia dei 100 euro e andare anche oltre.
Il settore ha ricevuto una forte spinta dalla prospettiva di un prossimo calo dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. Questo perché i minori costi per un finanziamento favoriscono le vendite di automobili (visto che molti veicoli vengono acquistati a credito).
Peraltro buone notizie per BMW arrivano sia dall’aumento delle vendite negli USA, che quelle in Cina. Inoltre BMW ha una strategia equilibrata per difendere i profitti e le quote di mercato.
Tuttavia l’abolizione del bonus speciale per le auto elettriche in Germania ha smorzato un po’ gli entusiasmi, ralentando la corsa verso l’alto dei titoli del settore auto. Nonostante questo, nel 2024 BMW vuole vendere più di mezzo milione di auto elettriche. Sarebbe la prima volta che taglia un traguardo del genere.
Sotto il profilo tecnico, era prevedibile che il rally delle ultime settimane avrebbe incontrato una pausa fisiologica. C’erano 3 ottime ragioni perché avvenisse: l’approdo sulla soglia psicologica dei 100 euro, l’indicatore RSI in ipercomprato e il test del livello Fibonacci 23,6.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Per BMW saranno importanti le prossime settimane, durante le quali proverà a consolidarsi oltre i 100 euro.
Una spinta potrebbe giungere dalla formazione della “croce d’oro” (ossia il passaggio della Ema50 sopra la Ema200), che di solito preannuncia nuovi rialzi.
Gli analisti continuano a nutrire forte fiducia. JPMorgan ha inserito la BMW nella ‘Analyst Focus List‘ con un target di prezzo a 115 euro. Bernstein Research vede un target a 110 euro, mentre Goldman Sachs qualche settimana fa indicava addirittura quota 119 euro.