Non sembra conoscere fine il trend ribassista che sta interessando Aixtron da diversi mesi. Da metà dicembre (quando il prezzo era sui 38 euro) a oggi, il calo del fornitore dell’industria dei chip è stato circa del 40%.
Va detto che una bella fetta di questa discesa si è concretizzata a fine febbraio, quando in una sola seduta il titolo ha perso oltre il 15%, a causa di una revisione più debole delle prospettive.
Il crollo è legato alla notizia che il cliente AMS Osram ha dovuto rinunciare ad un progetto chiave nella sua strategia con i MicroLED, che si prospettava come un importante motore di crescita per Aixtron. La ripercussione è stata quindi fortsissima.
Adesso Aixtron prevede una crescita significativamente più lenta nel 2024 (se nel 2023 le vendite erano salite del 36%, nell’anno in corso al massimo dovrebbero crescere del 14%), anche se a medio termine le cose dovrebbero migliorare, vista anche la forte spesa in ricerca e sviluppo sostenuta nel 2023 per alimentare la futura crescita dell’azienda.
Inoltre la situazione del settore dei chip è globalmente molto tesa, perché risente dalla “guerra” tra USA e Cina sulla tecnologia. Gli USA vogliono limitare l’accesso di Pechino alla tecnologia dei semiconduttori, inasprendo le restrizioni sulle consegne di chip alla Cina.
Dal canto suo il governo cinese sta incoraggiando i produttori nazionali di auto elettriche ad acquistare molti più chip elettronici dai fornitori cinesi, e non da quelli Occidentali (il ruolo della Cina come più grande mercato per i veicoli elettrici è di fondamentale importanza per i produttori europei di chip).
Questo scenario finisce per offuscare le prospettive della domanda (anche Infineon è recentemente crollato sul DAX).
Sotto il profilo tencico, il quadro è chiaramente molto cupo, anche per la recente “croce della morte” (ossia la Ema50 che scende sotto la Ema200) ..
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Tuttavia, proprio il crollo recente del prezzo offre interessanti opportunità.
Aixtron sta testando una zona di supporto statico a 24 euro circa, mentre un’altra si trova verso i 22,5 euro. Però c’è anche un grosso gap down poco più in alto (28,7-30 euro), che potrebbe diventare la zona target per un recupero.
Gli analisti sembrano peraltro molto fiduciosi. Di recente la società di analisi Jefferies ha abbassato il target di prezzo per Aixtron a 50 euro, ma ha lasciato la sua raccomandazione sul titolo. Warburg ha fissato un target a medio termine di 34,50 euro, mentre Berenberg arriva a 37 euro e Barclays si spinge fino a 38.