Un paio di mesi fa, parlando del titolo Knorr-Bremse scrivemmo: “A fine febbraio verranno resi noti i risultati preliminari del quarto trimestre 2023, e potrebbe esserci nuovo slancio“. E’ andata esattamente come avevamo ipotizzato, visto che il titolo del produttore di sistemi frenanti è schizzato oltre quota 71 euro, sui massimi di due anni.
Il titolo non solo ha recuperato tutte le perdite accumulate durante la feroce discesa avvenuta verso metà dello scorso anno, ma si è spinto anche oltre. Complessivamente il recupero avvenuto da ottobre in poi ha raggiunto il 21%.
Perché ci sia stato questo impulso, è facile capirlo leggendo i dati dell’intero 2023. Knorr-Bremse ha aumentato il fatturato (11%) e i profitti (+13%), può vantare un portafoglio ordini a livello record (quasi 7,1 miliardi di euro, mai stato così elevato nella storia dell’azienda) e ha effettuato una significativa riduzione dei costi.
Non solo, le prospettive del 2024 sembrano essere altrettanto positive. Anche per gli azionisti, che beneficeranno di un dividendo più elevato. L’azienda infatti ha annunciato che lo aumenterà del 13%, portandolo a 1,64 euro per azione.
Sotto il profilo tecnico, la correzione degli ultimi giorni è qualcosa di assolutamente fisiologico. Sia perché siamo sulla soglia psicologica di 70 euro, sia perché Knorr-Bremse sta scaricando una situazione di forte ipervenduto (RSI > 70).
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Bisogna prestare attenzione alla profondità di questa correzione, che ha il supporto più vicino sulla Ema50, che si trova verso i 66 euro. Solo se Knorr-Bremse dovesse scivolare più in basso ci si può preoccupare, anche per la presenza di un gap-up ancora aperto (evidenziato dal rettangolo arancione) dove passa la Ema200.
Al rialzo invece la resistenza più immediata oltre i 70 euro si trova a quota 74,1 (retaggio di 2 anni fa).