Dopo un semestre di crescita impetuosa (oltre il 25% di guadagno), era normale che MTU Aero Engines potesse avere una fase di correzione.
Quel che bisogna chiedersi tuttavia è se questa fase possa sfociare in una vera e propria inversione del trend, oppure è un consolidamento oltre i 200 euro per azione.
Bisogna evidenziare che la frenata di MTU è legata soprattutto al problema di migliaia di motori che sono stati richiamati, provocando così la prima perdita annuale mai registrata dal produttore di Monaco. Centinaia di aerei Airbus andranno risistemati per via di problemi legati al partner di MTU, Pratt & Whitney, che ha utilizzato una polvere metallica problematica in circa 3.000 turbine. Dallo scorso autunno MTU ha stanziato circa un miliardo di euro per riparazioni e risarcimenti per le compagnie aeree.
Questo problema provocherà anche un taglio dei dividendi per gli azionisti MTU. Anziché 3,2 euro che vennero corrisposti l’anno scorso, riceveranno solo 2 euro per titolo.
Si deve però considerare il rovescio della medaglia: senza questo grave intoppo, MTU avrebbe potuto annunciare numeri record (ben 818 milioni di euro, 60 in più rispetto all’anno record che ci fu prima della pandemia). Segno che gli affari continuano a viaggiare a gonfie vele.
Lo dimostra il fatturato previsto per l’anno in corso, che si prevede in crescita tra 7,3 e 7,5 miliardi di euro, circa 1 in più rispetto allo scorso anno. L’utile operativo rettificato dovrebbe inoltre raggiungere per la prima volta la soglia del miliardo di euro.
Sotto il profilo tecnico, il recente calo di MTU ha portato il prezzo in una zona importante, dove tutti gli scenari sono possibili. Come vediamo sulla piattaforma , è in corso il test della trendline che parte dalla fine dell’estate.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
A rendere più robusto questo livello di supporto c’è la presenza della Ema200, che come si vede ha già provocato un primo rimbalzo. Più in alto però c’è la Ema50, che rappresenta il primo livello di resistenza per MTU.
E’ chiaro che se la Ema200 dovesse cedere, si aprirebbero scenari ribassisti più forti. Al contrario però, se il prezzo ritornerà oltre la Ema50 potrebbe ripartire con forza il trend di medio periodo.
Tornando alla domanda iniziale, ossia se questa flessione di MTU possa essere temporanea o meno, gli analisti nutrono forte ottimismo. Barclays ha fissato il target a medio termine a 254 euro, mentre JP Morgan e Jefferies lo fissano a 290 euro, mentre UBS arriva a 260.