L’ultima trimestrale ha dato una scossa forte a Infineon, l’azienda tedesca leader nella produzione di semiconduttori, che dopo 4 mesi di trend discendente vede la prospettiva di una netta inversione di rotta, anche perché in una sola seduta ha recuperato tre quarti delle perdite accumulate da inizio anno.
Neppure il secondo taglio annuale delle previsioni di fatturato (dopo quello di febbraio ) ha penalizzato Infineon, che adesso prevede un fatturato di circa 15,1 miliardi (anno precedente: 16,3 miliardi di euro).
Evidentemente gli investitori si erano già preparati a questo scenario, dopo che il concorrente STMicro aveva già tagliato le sue stime il mese scorso.
Questo taglio delle stime deriva almeno per la metà dalla persistente debolezza nella domanda proveniente dall’industria automobilistica, a causa della frenata del mercato dei veicoli elettrici.
Va aggiunto che qualche analisti ritiene che il taglio delle prospettive sia fin troppo prudente, insomma rispecchino lo scenario peggiore possibile.
Va detto che il settore dei semiconduttori sta mostrando segni di recupero, con diverse innovazioni e tendenze emergenti che stanno plasmando il futuro di questa industria. Si prevede che il mercato globale crescerà significativamente nel 2024, con un tasso di crescita annuale del 20% grazie alla ripresa della domanda di smartphone e alla forte domanda di chip AI.
Il mercato ha molto apprezzato il fatto che i tre maggiori produttori di processori ora si affidino ai chip Infineon nel campo dell’intelligenza artificiale.
Inoltre Infineon ha varato una serie di misure per risparmiare sui costi e contrastare l’erosione degli utili.
Sotto il profilo tecnico, il recente balzo del prezzo ha consentito a Infineon di superare di slancio sia la Ema50 che la Ema200, rovesciando così il quadro ribassista che durava da molto tempo.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il prossimo target è sui massimi di dicembre oltre quota 39 euro, che sono l’antipasto per la soglia dei 40 euro, che manca da oltre un anno.
Attenzione però alle possibili prese di profitto, che potrebbero spingere il prezzo verso in retromarcia verso il supporto attorno quota 35 euro.
Gli analisti hanno discreta fiducia in Infineon. Deutsche Bank Research ha da poco alzato l’obiettivo a medio termine a 44 euro. Bernstein lo fissa a 45 euro. Jefferies e UBS hanno ancora un target superiore ai 45 euro, mentre Goldman Sachs lo pone a 43,50 euro.