Quello che è successo venerdì (con il down dei sistemi informatici in Borsa) è stata la ciliegina su una torta molto amara per il mercato azionario tedesco, che ha chiuso in ribasso una settimana debole. Il Dax è retrocesso a 18.171,93 punti, accumulando una perdita settimanale di un buon 3%.
Comunque già prima che ci fossero i problemi IT globali, lo scenario era stato cupo. Rischi economici e politici hanno reso il contesto di mercato globale sempre più incerto per gli investitori, spingendoli così ad un atteggiamento molto prudente.
Si guarda con preoccupazione agli Stati Uniti, dove la corsa alle presidenziali è un rebus finanche nei candidati, visto che Donald Trump potrebbe avere un nuovo sfidante per la Casa Bianca. Il netto vantaggio del tycoon (soprattutto dopo l’attentato subito) sta spingendo gli investitori a posizionarsi verso quegli angoli del mercato azionario che potrebbero trarre vantaggio dalle politiche repubblicane (ad esempio gli energetici).
Lo scenario resta incerto anche per via dei deboli dati sulla crescita economica della Cina, dove il PIL ha nettamente rallentato in termini sia congiunturali che tendenziali. Sul mercato inoltre spira il vento delle trimestrali, che continueranno anche nei prossimi giorni.
Sotto il profilo tecnico, gli ultimi giorni gettano delle ombre sul futuro a breve termine per il DAX.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
La resistenza tecnica a quota 18860 punti ha infatti respinto all’indietro l’indice e, ancora peggio, la correzione ha infranto anche la Ema50, che agiva da supporto, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
I prossimi giorni saranno importanti perché si sta formando un pattern triplo massimo, che potrebbe avere valenza di inversione del trend. Finché resteremo oltre la soglia dei 18mila punti però, il pattern non verrà completato e questo lascia un cauto ottimismo.