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EON rischia l’uscita dal range 12-13. Occhi puntati sul test della Ema200

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Il fattore incoraggiante sono i risultati del primo semestre, che sono stati migliori di quanto si aspettassero gli analisti

E’ continuato anche durante il periodo estivo l’andamento altalenante del titolo E.ON, che ondeggia nell’intervallo tra 12 e 13 euro da molti mesi. A parte due brevi parentesi a febbraio (al ribasso) e maggio (al rialzo), il prezzo ha fatto su e giù di continuo, mettendo a dura prova i nervi degli investitori.

Ad agosto, il sell-off generale vissuto dall’intero mercato azionario ha coinvolto anche . Tuttavia i risultati del primo semestre hanno consentito una rapida ripresa, perché sono stati migliori di quanto si aspettassero gli analisti (nonostante il calo degli utili legato al clima più mite e all’eliminazione degli effetti una tantum).
Inoltre gli investimenti in infrastrutture continuano a crescere (e succederà ancora, visto il calo dei tassi di interesse), e questo è incoraggiante per il futuro.

La prima metà dell’anno del fornitore di energia suggerisce che è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi annuali, ed è una cosa molto importante visto che in precedenza gli investitori avevano espresso qualche preoccupazione al riguardo.

Per l’intero anno, vuole raggiungere un utile Ebitda leggermente inferiore (4%) rispetto al 2023, ma va ricordato che lo scorso anno i conti furono “gonfiati” dal fatto che Eon trasferì sui clienti l’aumento dei prezzi dell’energia causato dalla guerra in Ucraina.

Occhio al legame con gli eventi che riguardano RWE, che detiene il 15% di Eon. Negli ultimi mesi si è discusso più volte dell’allocazione del capitale di RWE e delle possibili acquisizioni e vendite. Eventuali sviluppi potrebbero incidere anche su .

Sotto il profilo tecnico, il viaggio di EoN all’interno del range 12-13 euro sta continuando, anche se lo scenario ultimamente si è sporcato per via di alcuni fattori.
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Come vediamo sulla piattaforma di investimento , il calo ha spinto il prezzo al di sotto della soglia dei 200 giorni, considerata un indicatore di tendenza a lungo termine e che negli ultimi mesi aveva più volte protetto al ribasso i titoli del produttore di energia.
Se dovesse cedere questo livello, potremmo assistere ad uno scivolamento verso il supporto successivo a 11,50 euro.

Al rialzo invece, i segnali davvero incoraggianti li avremmo con il ritorno oltre la Ema50, che di recente ha agito da resistenza.
Ci mantiene intatto l’ottimismo sono gli analisti della banca statunitense JPMorgan, che hanno lasciato il rating di a ‘Overweight’ con un obiettivo di prezzo di 15,50 euro. Anche UBS è ottimista, con un target a medio termine di 16 euro].

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