L’assenza di grandi spunti macro ha portato il a vivere una settimana senza grandi scosse, con un bilancio finale che evidenzia un guadagno dello 0,6%. L’indice principale resta attorno ai 19300 punti, grazie soprattutto alle sedute positive prima del weekend.
Tuttavia nella prima parte della settimana l’indice tedesco era sceso al di sotto della soglia dei 19mila, facendo suonare un campanello d’allarme sul nervosismo che circola tra gli investitori.
L’aspetto più importante, che potrebbe far sentire i suoi effetti anche nell’ultima settimana di novembre, riguarda la prospettiva che la BCE possa tagliare i tassi di 50 pb nella prossima riunione. Questo a causa dei dati economici inaspettatamente deboli provenienti dall’Eurozona.
La situazione del e delle borse in generale rimane complessivamente fragile, tanto per il rischio di un’escalation della guerra in Ucraina quanto per le prospettive protezionistiche del nuovo presidente statunitense Donald Trump. Senza contare l’incertezza politica della Germania, in vista delle elezioni anticipate del prossimo anno.
Da alcune settimane il DAX continua a muoversi quasi costantemente a ridosso della media mobile a 50 giorni, che indica la tendenza a medio termine, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
Questa zona di forte tensione tra compratori e venditori, evidenzia le incertezze riguardo al futuro del mercato azionario.
Se dovesse cedere la Ema50, la soglia dei 19mila punti potrebbe essere a rischio (il successivo supporto sarebbe su 18860 punti).
In caso di spunti positivi, i rialzisti hanno come unico ostacolo il precedente record poco sotto la soglia dei 20mila punti.