A partire dall’estate, il titolo del gruppo di tecnologia medica Siemens Healthineers ha cominciato a fare su e giù attorno alla soglia dei 50 euro. Ha fallito qualche tentativo di salire oltre quota 54, ma è riuscito a restare oltre il livello dei 48 euro.
Eppure molti analisti mantengono intatta la loro fiducia in , e credono che il prezzo possa tornare sui massimi annuali raggiunti a marzo (a quota 58 euro).
Da dove deriva questa fiducia?
ha pubblicato a inizio novembre i suoi dati per il quarto trimestre del 2024, che erano attesi con un certo timore, per via delle performance poco brillanti di alcuni concorrenti (come il gigante GE Healthcare). Invece i numeri del quarto trimestre hanno soddisfatto le aspettative: Siemens Healthineers ha concluso in modo solido l’anno finanziario 2023/24, risultando leggermente più redditizia del previsto, con utili per azione superiori del 4,7% alle aspettative del mercato.
Anche l’esito delle elezioni americane potrebbe sostenere il prezzo. I repubblicani – che hanno vinto – sono tradizionalmente più contrari a molti interventi normativi in ampi settori dell’economia e anche nel settore sanitario. Potrebbero quindi esserci sviluppi positivi in futuro per e in generale per i titoli europei della tecnologia medica, visto che quest’anno hanno sottoperformato il mercato complessivo.
Tuttavia restano ancora le incognite legate all’andamento dell’importante mercato cinese. La speranza è che gli stimoli di Pechino possano far risollevare la domanda di tecnologia medica nel paese del Dragone.
La ripresa avvenuta a metà novembre ha riportato di nuovo il prezzo a ridosso della Ema50, come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento .
Tuttavia il vero ostacolo sembra essere la Ema200, visto che gli ultimi due tentativi di superarla hanno poi innescato una brusca marcia indietro.
L’indicatore RSI non evidenzia situazioni di ipercomprato o ipervenduto, e questo lascia aperta la porta a ogni possibile scenario.
Gli analisti delle principali banche e istituti di ricerca sono tendenzialmente rialzisti su .
JP Morgan vede un target a medio termine di 65,9 euro, mentre la banca d’investimento britannica Barclays ha lasciato il rating del gruppo a ‘sovrappeso’ con un obiettivo di prezzo di 62,50 euro. Deutsche Bank – che consiglia il titolo – ha come obiettivo 62 euro. Anche Bernstein Research e Jefferies lo posizionano oltre i 60 euro. La previsione più bassa arriva invece da UBS: la banca svizzera fissa un obiettivo di prezzo di 53 euro.