La ripresa cominciata di recente ha ridato un po’ di ottimismo agli investitori di BRENNTAG, che nel corso del 2024 hanno dovuto ingoiare un bel po’ di bocconi amari.
Le azioni del commerciante di prodotti chimici avevano infatti perso quasi il 40% del loro valore dal massimo annuale del 1 marzo (87,12 euro) fino al minimo raggiunto a metà novembre (54,8, livello più basso dalla fine del 2022).
Aver recuperato la soglia dei 60 euro è un primo passo importante. Ma quali sono le prospettive per BRENNTAG?
Il commerciante di prodotti chimici continua ad essere penalizzato dalle difficili condizioni del mercato, caratterizzato da una forte concorrenza e della conseguente pressione sui prezzi, anche per via di una domanda che resta fiacca.
Brenntag ha contrastato questo problema cercando di rendere più efficiente la propria struttura interna (misure che includono chiusure di sedi e tagli ai posti di lavoro). Inoltre l’azienda sta adattando i suoi piani originali per separare il proprio business in 2 divisioni: prodotti chimici di processo (essenziali) e prodotti chimici speciali per determinati settori (specialità).
Ma il contesto generale dovrebbe rimanere ancora difficile per il resto dell’anno. Non a caso Brenntag durante il mese di agosto ha già abbassato l’obiettivo di profitto.
Alla fine del terzo trimestre (chiuso con un utile EBITA diminuito del 7% rispetto all’anno precedente, con vendite anch’esse inferiori ai valori dell’anno precedente), il management ha comunque confermato le previsioni per l’esercizio in corso in termini di EBITA operativo, che dovrebbe essere compreso tra 1,1 e 1,2 miliardi di euro.
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Sotto il profilo tecnico, lo scoglio più delicato per BRENNTAG è superare la Ema50, che sta agendo da resistenza, come vediamo sulla piattaforma di investimento .
Se riuscisse a raggiungere questo obiettivo, il titolo affronterà poi un’ampia zona di prezzo (che si estende fino ai 66 euro) dove c’è stata un bel po’ di tensione nel recente passato. In quella zona transita anche la Ema200, che potrebbe diventare il vero target di un eventuale movimento rialzista.
Se le cose dovessero peggiorare, il supporto più immediato è a quota 58 euro, ma quello più delicato è il minimo annuale a 54,8.