Si chiude male la settimana per il DAX, dove scattano le prese di profitto e si concentrano i timori per il continuo alto numero di infezioni da Covid. Il principale indice tedesco è quindi sceso dell’1,44% e ha chiuso a 13.787,73 punti.
La discussione politica in Germania sull’inasprimento delle restrizioni nel prossimo futuro sta intanto accelerando. I governi federale e statale dovrebbero incontrarsi martedì e discutere un ulteriore inasprimento delle restrizioni. Ciò significa che la ripresa economica potrebbe diventare una realtà solo tra un po’ di tempo.
La recrudescenza della pandemia in Cina ha creato ulteriore incertezza.
Per l’MDax il ribasso è ancora più ampio rispetto all’indice principale: -1,70% a 31 035,92 punti.
DAX
Giornata negativa per tutto il listino principale, dove spuntano rialzi solo Beiersdorf +0,39% ed Henkel +0,29%.
Giornata negativa per i titoli del settore auto, dopo il buon spunto di ieri.
Scende BMW -0,53%, che tuttavia dopo il calo delle vendite nell’anno 2020, prevede un rilancio per l’anno in corso, specie nel settore delle elettriche e degli ibridi plug-in.
Malissimo Daimler -2,68%, che taglierà la produzione e ridurrà l’orario di lavoro in uno stabilimento di Brema a causa dei colli di bottiglia nel mercato globale dei semiconduttori. All’inizio della settimana, Daimler ha anche annunciato che ridurrà l’orario di lavoro nello stabilimento di Rastatt.
Negativa anche Volkswagen -0,07%.
Perde quota Deutsche Bank -3,69%, dopo il rally di ieri. Barclays alza il target a 7 euro “sottopeso”.
Anche Adidas -2,76% rimbalza bruciando tutti i guadagni di ieri.
Tra le peggiori anche RWE -2,71%.
Non basta all’azienda di software SAP 0,65% l’aver raggiunto i suoi obiettivi lo scorso anno e un fine anno molto positivo.
MDAX
Gionata negativa anche per i titoli del paniere medio. Si salvano in pochi, tra cui Carl Zeiss Meditec +2,08%.
Tonfo pesantissimo per Siemens Energy -6,27%, dopo che il gruppo industriale statunitense General Electric ha intentato una causa in un tribunale distrettuale federale dello stato della Virginia, accusando l’azienda tedesca di utilizzare mezzi illegali per ottenere vantaggi. General Electric ha valutato il danno a più di un miliardo di dollari (circa 820 milioni di euro).
Perde quota Varta -5,36%, dopo che i report sulle microbatterie di Samsung e LG hanno evidenziato che per Varta la concorrenza si è fatta molto più dura. Il boom delle cuffie wireless ha spinto le azioni Varta per molto tempo, ma la crescente pressione competitiva dall’Asia continua a causare problemi. L’analista Florian Pfeilschifter di Stifel Europe ha fissato il prezzo obiettivo a 97 euro, e consigliare la vendita.
Malissimo anche le azioni del fornitore di auto Hella -3,72%. Gli esperti di Morgan Stanley hanno declassato le azioni a “Sottopeso” da “Equal-Weight”, ma hanno alzato il prezzo obiettivo da 40 a 42 euro. Nel frattempo la principale banca svizzera UBS ha innalzato il target price per Hella da 52 a 65 euro e ha lasciato il rating su “Buy”.
Scivola anche KION GROUP -4,79%, che Morgan Stanley ha posto con prezzo obiettivo a 68 euro.