Il produttore di motori ha vissuto un 2020 difficile a causa della crisi pandemica, che ha avuto fortissime ripercussioni sul settore viaggi e quindi sull’aviazione. Lo scorso anno le vendite sono diminuite del 14% a quasi 3,98 miliardi di euro (appena al di sotto dell’obiettivo di 4,0-4,2 miliardi di euro che si era prefissata).
L’utile operativo è sceso del 45 percento a 416 milioni di euro. L’eccedenza è addirittura crollata del 70% a 147 milioni di euro.
Malgrado questo, gli azionisti possono ancora contare su un dividendo degno di nota: 1,25 euro per azione per il 2020, un po’ più di quanto previsto dagli analisti.
Per il nuovo anno, il CEO Reiner Winkler prevede una crescita. Le vendite dovrebbero aumentare da 4,2 a 4,6 miliardi di euro, avvicinandosi così al livello che aveva prima della crisi Covid. Di questo, dal 9,5 al 10,5% (più di un terzo in meno rispetto al 2019) dovrebbe rimanere con l’azienda come utile operativo (EBIT rettificato).
Intanto prosegue la politica di tagli di posti di lavoro. È probabile che vengano ridotti da 1.000 a 1.200 unità di lavoro. Di questi, il 75-80% era già stato concordato entro la fine dell’anno scorso. Il resto dovrebbe esserci quest’anno. Winkler aveva annunciato una riduzione delle capacità del personale del 10-15%. ha accantonato 33 milioni di euro per questo. Nel 2020, il numero di dipendenti è già diminuito di circa 350, scendendo a 10.313.