I numeri sono ancora positivi, ma non come lo scorso anno. E così Teamviewer crolla in Borsa.
Il fornitore di software, che ha presentato oggi i suoi dati aziendali definitivi per il secondo trimestre, a causa dei costi significativamente più elevati, ha guadagnato solo la metà rispetto a un anno prima nell’ultimo trimestre.
Si va esaurendo quel boom che aveva caratterizzato lo scorso anno, quando Teamviewer fu uno dei vincitori della crisi pandemica, grazie soprattutto alla fortissima diffusione del lavoro da remoto.
Nel Q2 il guadagno è stato la metà rispetto all’anno prima: 14,7 milioni contro 30,3 (utile per azione 0,07 contro 0,15 Euro del’ano prima).
La crescita delle fatturazioni a valute costanti è stata solo del 18% nel Q2 e del 22% in H1, poco in relazione allo straordinario boom dello scorso anno.
Nel secondo trimestre le vendite sono aumentate del 7% a 122,8 milioni di euro.
L’utile è diminuito principalmente per gli alti costi che Teamviewer ha dovuto investire nella crescita (sia per le vendite, che per il marketing e lo sviluppo). Si sente anche il peso di sposorizzazioni assai costose, come quella con il Club di calcio Manchester United, che ha avuto un impatto negativo sugli obiettivi annuali.
A lungo termine, TeamViewer continua tuttavia a fissare obiettivi elevati e vuole ottenere 2023 fatturazioni di oltre un miliardo di euro.