Nonostante buoni dati trimestrali, K+S va in difficoltà in Borsa. Del resto l’azienda di fertilizzanti aveva già sollevato i suoi obiettivi annuali a inizio mese, per cui tali variazioni erano state già prezzate.
Dalle figure finali per il secondo trimestre emerge che K+S è riuscito a ridurre in modo significativo la sua montagna di debiti, grazie alla vendita del business del sale americano. L’operazione è stata completata alla fine di aprile, fruttando 2,6 miliardi di euro (plusvalenza da cessione: 742 milioni di euro).
Le passività finanziarie si sono ridotte di circa 1,7 miliardi di euro, mentre l’indebitamento finanziario netto/EBITDA si è drasticamente ridotto a 2,0 volte.
K+S ha avuto forti ricavi dai mercati agricoli dal settore chimico. Nel secondo trimestre, le vendite sono aumentate di quasi il 13% a 664 milioni di euro (Q2/2020: 590 milioni di euro).
Con 112 milioni di euro, l’EBITDA è significativamente superiore all’anno precedente (Q2/2020: 53 milioni di euro).
K+S previsioni 2021
Come detto, già all’inizio di agosto aveva sollevato le previsioni annuali per l’EBITDA, portandolo da € 700 a 800 milioni di euro, ossia +80% rispetto al 2020 (in precedenza: tra 500 milioni di euro e 600 milioni di euro, includendo in ogni caso la plusvalenza una tantum connessa alla chiusura della joint venture REKS di circa 200 milioni di euro).
Quello che delude gli analisti è il flusso di cassa (Net cash flow from operating activities è -77.8), assai limitato nonostante la ripresa dei mercati agricoli. Per questo JPMorgan ritiene che le azioni K+S siano molto costose.