Gea Group annuncia l’avvio di un programma di buyback fino a 300 milioni. Il programma è previsto che cominci ad agosto 2021 e venga completato entro la fine del 2022.
Il consiglio di amministrazione di GEA Group ha deliberato che la società acquisirà azioni proprie per un valore fino a 300 milioni (escluse le spese accessorie) tramite la borsa. A metà aprile l’Assemblea generale annuale aveva autorizzato a procedere con questo passo. Il programma si svolgerà tra agosto 2021 e fine del 2022.
Entro i primi sei mesi saranno utilizzati fino a 150 milioni di euro del suddetto valore totale.
i dati semestrali
Nel frattempo l’azienda alza il velo sui conti del semestre, nel quale GEA ha migliorato in modo significativo i relativi indicatori chiave di prestazione.
La raccolta ordini è aumentata per il quarto trimestre consecutivo a 1,29 miliardi di euro, il 25,1% in più rispetto al trimestre dell’anno precedente.
L’EBITDA prima delle spese di ristrutturazione in aumento del 9,4% a 153,7 milioni di euro (anno precedente: 140,4 milioni di euro). Il margine EBITDA prima delle spese di ristrutturazione aumentato di 1,2 punti percentuali al 13,3 percento.
La liquidità netta è aumentata significativamente a 203 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 73,9 milioni di euro di indebitamento netto dell’anno precedente.
GEA group previsioni 2021
Alla luce di questa ottima performance nella prima metà del 2021, GEA ha alzato le sue previsioni per l’anno fiscale 2021 per tutti i parametri alla fine di luglio.
Il Gruppo prevede ora una crescita organica dei ricavi dal 5 al 7%, rispetto allo 0-5 percento in precedenza.
L’EBITDA prima delle spese di ristrutturazione a tassi di cambio costanti è ora previsto in un range compreso tra 600 milioni di euro e 630 milioni di euro. In precedenza, fino alla fine di luglio, questa cifra era prevista tra 530 milioni di euro e 580 milioni di euro.
Per il ROCE a tassi di cambio costanti, la previsione aggiornata è del 23-26% invece del precedente 16-20%. In questa nuova previsione, GEA presume che non ci saranno più gravi restrizioni all’attività economica nella seconda metà del 2021 a causa delle misure per combattere la pandemia di Covid-19.
