Nell’ambito delle lunga e costosa controversia legale sugli effetti del glifosato (sostanza che era presente nel diserbante Roundup), il colosso agrochimico-farmaceutico Bayer ha ottenuto una importante vittoria legale negli Stati Uniti.
Al termine di un processo svoltosi a San Bernardino (California), la guria ha emesso un verdetto a favore dell’azienda tedesca, riconoscendo che il Roundup non fu la causa del cancro della cittadina americana Donnetta Stephens.
La querelante aveva attribuito la sua malattia al diserbante contenente glifosato, che aveva usato per diversi anni.
Bayer sta affrontando una miriade di azioni legali intorno al Roundup 2018, divenuto sua responsabilità dopo l’acquisto per oltre 60 miliardi di dollari del gigante americano dei semi Monsanto.
L’azienda agrochimica e farmaceutica sta affrontando numerose altre cause legali sullo stesso tema negli Stati Uniti. Il contenzioso riguarda presunti rischi di cancro derivanti dall’uso del diserbante Roundup, che contiene glifosato. Secondo Bayer, il suo prodotto è sicuro se usato correttamente.
Nel frattempo c’è attesa per la decisione dell’Alta Corte degli Stati Uniti, che discuterà l’accettazione di un reclamo da Bayer in un altro caso di glifosato. Se i giudici accetteranno, verrà annunciato il calendario delle udienze alla Corte Suprema degli Stati Uniti. La decisione è di immensa importanza per il proseguimento della causa del glifosato.
