Prima che si concretizzi la prevista IPO, la casa automobilistica Porsche ha grandi progetti per i prossimi anni. Il management attorno al boss Oliver Blume vuole trarre vantaggio soprattutto dal numero crescente di persone facoltose (senza però diventare un fornitore di nicchia), ma anche sfruttare il passaggio alle auto totalmente elettriche.
Nell’evento per investitori tenutosi lunedì, la perla ad alto rendimento del colosso automobilistico Volkswagen ha fornito una visione più approfondita delle proprie finanze e dei piani per i prossimi anni, soprattutto per convincere i potenziali azionisti della casa automobilistica.
L’obiettivo di Blume e anche del capo della VW Herbert Diess è quello di ottenere la valutazione più alta possibile di Porsche, soprattutto nell’ottica di una quotazione in borsa nel quarto trimestre. Volkswagen vuole capitalizzare al massimo il collocamento delle azioni, per poter finanziare gli investimenti necessari nei propri piani elettrici.
A tal fine, l’azienda ha deciso di separare alcune aree dalla società madre Volkswagen: il software per le auto elettriche deve essere sviluppato da solo, a causa dei ritardi presso la sussidiaria del software VW Cariad.
Come margine, Porsche mira tra il 17-19%. La base è una crescita pianificata fino al 18 % a 38 a 39 miliardi di euro quest’anno. Dopo il 16% nell’anno precedente, si dice che il margine operativo sia compreso tra il 17 e il 18%. Ciò potrebbe portare Porsche fino a circa sette miliardi di euro di profitto aziendale.