Le preoccupazioni sui tassi di interesse e sulla recessione hanno pesato sul mercato azionario in tutta Europa, che ha vissuto una nuova settimana difficile.
La chiusura è stata inoltre caratterizzata dalle 4 streghe (la contemporanea scadenza di futures su azioni e indici) che hanno pesato sull’umore del mercato.
L’indice Dax ha chiuso a 12.741,26 punti, patendo un calo settimanale del 2,65%.
L’ottimismo degli investitori, che stava crescendo di nuovo, è andato a scontrarsi con il dato sull’inflazione degli Stati Uniti, decisamente peggiore delle attese. Di conseguenza, la prospettiva di banche centrali aggressive è tornata molto forte, così come le prospettive di recessione.
A causa di questa settimana fiacca, il DAX ha nuovamente perso la soglia dei 13mila punticosì faticosamente riconquistata, e si sta pericolosamente riavvicinando ai minimi annuali su 12450.
Come vediamo sulla piattaforma di investimento , l’indice era riuscito ad affacciarsi oltre la resistenza statica a 13.328, dopo aver oltrepassato il 38.2 Fibonacci (costruito sul movimento ascendente della prima metà 2021) e la EMA50.
Tutto sembrava lanciare segnali di grande incoraggiamento, ma poi dopo il dato sull’inflazione USA c’è stata una brusca marcia indietro, che ha riportato il DAX indietro di una decina di giorni.