Lo sprint avvenuto nella seconda parte della settimana, consente alla borsa tedesca di chiudere con un bilancio positivo e proseguire faticosamente la risalita iniziata settimana scorsa.
Il DAX si è congedato prima del weekend con 12.437,81 punti, che vuol dire +1,34% rispetto a sette giorni prima.
Per adesso si sta confermando il dato statistico che vede il principale indice tedesco vivere un settembre debole, seguito da un forte trimestre finale. Dal 1997 ad oggi, solo nel 2000, 2008 e 2018 ci sono state delle perdite.
Nonostante il dato sull’inflazione USA sia stato peggiore del previsto, non c’è stato contraccolpo sui listini. Che anzi proprio dal giorno seguente hanno inscenato un bel rimbalzo.
Probabilmente ciò è dovuto al fatto che l’aggressività delle banche centrali era già stata prezzata in precedenza, e ormai si dava già per certo che la FED alzerà i tassi a inizio novembre.
Rimane comunque torbido il contesto per i mercati azionari, tra aumento dei tassi, inflazione persistente e rischio recessione.
Come possiamo vedere sulla piattaforma di investimento , il rimbalzo del DAX è avvenuto sul ritracciamento 50% Fibonacci (costruito sul movimento ascendente da inizio 2020 a metà 2021).
Da questo supporto è iniziato uno slancio che ha testato la solida resistenza sui 12450, e ha cominciato ad annusare anche la EMA50.
Purtroppo la spinta dei compratori non è stata sufficiente per superare questo doppio scoglio, ed è partita una nuova marcia inidetro fino a 12.437.
Ripetiamo quindi quanto già detto settimana scorsa: per il DAX sarebbe importante tornare a testare – stavolta con successo – la quota 12450, per poi andare ad aggredire di nuovo la EMA50. Solo in questo caso si potrebbe parlare di uno scenario veramente diverso.
Se invece dovesse riprendere la discesa, il prossimo ostacolo è la soglia dei 12mila, e più giù un salto fino agli 11400.