Tornano con forza i timori che i tassi di interesse possano rimanere elevati a lungo, e il (come gli altri listini europei) ne risente.
Gli ultimi dati macro (specialmente l’inflazione PCE core statunitense) hanno fatto capire che le banche centrali proseguiranno con strategie aggressive in futuro, perché l’inflazione non frena abbastanza in fretta. Tassi di interesse più alti fanno apparire le obbligazioni più attraenti delle azioni.
In più ci si metta il calo significativo della produzione economica della Germania, bloccata dalla minore spesa dei consumatori e da investimenti in calo. Il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.
Alla fine della settimana, il principale indice tedesco è sceso a 15.209,74 punti, perdendo su base settimanale l’1,76%.
Nonostante la discesa, è importante che il abbia mantenuto la soglia dei 15 mila punti.
Tuttavia, come vediamo sulla piattaforma di investimento , per l’indice tedesco c’è il pericolo di allontanarsi dal supporto a 15400, che rappresenta uno snodo importante per il futuro.
Occorre evitare cadute verso la soglia psicologica a 15mila, per poi ritrovare lo slancio che servirebbe a viaggiare verso il massimo annuale di 15.658 punti raggiunto a febbraio. Ma soprattutto a chiudere una settimana con più di 15.500 punti, l’area di maggiore resistenza in questo momento.