E’ stato un avvio di anno molto complicato per il produttore di articoli sportivi Adidas, anche se leggermente migliore delle previsioni.
Nel periodo gennaio-marzo, i magazzini pieni e la partnership annullata con Yeezy hanno pesato sul fatturato, che è stato poco meno di 5,3 miliardi, al livello dell’anno precedente.
Tuttavia, il risultato operativo è crollato di oltre l’86% a 60 milioni di euro (nel primo trimestre dell’anno scorso fu di 437 milioni) ed il corrispondente margine operativo è stato solo dell’1,1%, dopo l’8,2% dell’anno precedente.
Al netto delle imposte, la perdita da attività continuative è stata di 24 milioni di euro, dopo un utile di 310 milioni dell’anno precedente.
Al netto delle imposte e terzi, la perdita è stata di 39 milioni di euro (anno precedente 482 milioni di euro).
Nonostante questi dati deboli, il primo trimestre si è concluso un po’ meglio del previsto, come ha detto il boss Björn Gulden. Infatti le scorte sono già inferiori di 300 milioni di euro rispetto a inizio anno.
Il Consiglio di Gestione ha confermato le previsioni per l’anno. Si prevede che le vendite aggiustate per la valuta continueranno a diminuire nell’intervallo percentuale elevato a una cifra e la perdita operativa massima riportata sarà di 700 milioni di euro se si verificheranno tutti i fattori negativi relativi ai resti di Yeezy. Riguardo a questo ultimo aspetto, bisogna valutare ancora il modo in cui verranno gestiti i prodotti della collaborazione annullata con il controverso rapper statunitense Kanye West.