Dallo scoppio della guerra in Ucraina, le azioni Rheinmetall sono andate verso l’alto in modo pressoché costante. Il prezzo delle azioni è triplicato da dicembre 2021. Ma secondo il CEO Armin Papperger le cose dovrebbero andare ancora meglio, visto che ritiene realistica una valutazione a medio termine di 17 miliardi di euro per il gruppo di armamenti e fornitore di automobili.
Parliamo del 70% in più rispetto alla valutazione attuale di mercato che è intorno ai 10 miliardi.
Tuttavia, parlando alla rete editoriale Deutland (‘RND’), il CEO Papperger ha fatto ricorso a questa stima basandosi sugli obiettivi per l’esercizio 2025 (quando il risultato operativo dovrebbe essere di 1,5-1,7 miliardi), e non sulle cifre realmente raggiunte finora.
Ad ogni modo, è fuor di dubbio che gli ordini continuano ad affluire negli uffici di Rheinmetall, soprattutto quelli relativi al fondo speciale da 100 miliardi di euro per le forze armate tedesche. Carri armati, munizioni, ai quali presto si aggiungeranno antiaerei e aerei. Si tratta di ordini con termini lunghi e da molti miliardi di euro.
L’idea di Rheinmetall comunque è quella di espandere il suo business e non diventare una pura compagnia di armi. ‘Stiamo cercando acquirenti per il nostro business dei pistoni – afferma Papperger – perché genera i guadagni più bassi e perché non vediamo alcun potenziale di crescita a lungo termine. Investiamo in altre aree civili. Ad esempio, in futuro forniremo compressori particolarmente silenziosi per le pompe di calore. E il nostro centro tecnologico ha appena sviluppato punti di ricarica elettrica integrati nei marciapiedi‘.