Nonostante il settore chimico non stia vivendo una fase felice, e nonostante un taglio alle previsioni per il 2023, il titolo sta provando a venire fuori dalle secche degli ultimi mesi.
Il prezzo è risalito oltre 46 euro, e il superamento della EMA50 ha inviato un segnale positivo a breve termine.
(fonte grafica: piattaforma di investimento )
Come detto, ha da poco abbassato le previsioni per l’anno (EBIT rettificato tra 4 e 4,4 miliardi, contro i quasi 6,9 miliardi dell’anno precedente), così come avevano fatto anche altre aziende del settore chimico (Lanxess ed Evonik).
Tuttavia il mercato aveva già previsto che ci sarebbe stato una revisione al ribasso da parte dell’azienda di Ludwigshafen, per cui i dati preliminari del secondo trimestre sono stati in linea con le aspettative.
L’industria chimica sta attualmente risentendo del rallentamento dell’economia e della conseguente debolezza della domanda, con una produzione globale in forte calo nella prima metà dell’anno. Tuttavia diversi esperti fanno sperare in una seconda metà dell’anno migliore.
Dal punto di vista tecnico, il titolo ha da poco inviato un segnale importante, visto il superamento della EMA50, già testata diverse volte durante i mesi di maggio e giugno.
(fonte grafica: piattaforma di investimento )
Il primo passo per i rialzisti sarà consolidarsi oltre questo livello, così da darsi slancio per fare breakout della trendline ribassista che parte da febbraio scorso. Questo scoglio è reso ancora più complicato dalla presenza della EMA200 (attualmente a 47,5).
Se dovessero riuscire questi passaggi, è chiaro che il debole quadro attuale si rovescerebbe.
Uno slancio potrebbe giungere dalla prossima relazione semestrale completa, che presenterà il 28 luglio. Dati migliori del previsto darebbero la spinta giusta.
Al contrario, bisognerebbe guardarsi alle spalle, ai supporti su 44,57 e 44,1.