Si sta avviando verso la fine questo mese di agosto così amaro per l’indice . Quella appena passata è stata un’altra settimana negativa (-1,6%), che non solo ha allontanato ulteriormente l’indice tedesco dai 16mila punti, ma comincia a far emergere preoccupazioni anche per la tenuta dei 15mila.
Eravamo stati buoni profeti, quando tre settimane fa vi dicemmo che la corsa sui record storici (16.528 punti a fine luglio) non poggiava su basi solidissime.
Il tedesco ha esteso le sue recenti perdite scivolando a 15.574,26 punti, ma era arrivato anche sui minimi dall’inizio di luglio (15.456).
Gli investitori devono affrontare due problemi.
Anzitutto l’economia cinese che invia sempre segnali cupi (il crac Evergrande è un segnale allarmante). In secondo luogo i tassi di interesse che, contrariamente alle speranze degli investitori, potrebbero rimanere elevati per un periodo di tempo più lungo. E così i rendimenti reali stanno nuovamente aumentando, rendendo le obbligazioni più attraenti delle azioni.
Sotto il profilo tecnico, l’indice ha perso contatto non solo con la EMA50 (che era l’ostacolo che si frapponeva verso la soglia dei 16mila punti), ma ha infilzato anche l’importante supporto statico a 15730.
(fonte grafica: piattaforma di investimento )
Adesso per il si è aperta la strada verso la EMA200, che in veste di supporto sta “difendendo” la soglia dei 15mila punti.
Occhio anche alla marcia di avvicinamento tra la media a 50 e quella a 200, perché a settembre potrebbe avvenire il temuto cross (con un messaggio chiaramente ribassista).