Dopo la lunga corsa fino ai massimi annuali, la fase di correzione che ha vissuto da metà luglio (-5% circa) potrebbe volgere al termine molto presto, anche grazie allo slancio dato dagli ultimi risultati trimestrali.
Mentre l’intero settore della moda continua a soffrire il crollo dei consumi, Hugo Boss ha ottenuto risultati molto robusti nel secondo trimestre, con una crescita in doppia cifra praticamente ovunque, beneficiando anche di un programma di rinnovamento del marchio.
Il gruppo si pone obiettivi sempre più ambiziosi – quest’anno ha alzato le previsioni per due volte – e il 2023 si candida a essere un altro anno da record. prevede che l’utile prima degli interessi e delle tasse (EBIT) aumenterà del 20-25%. Finora si puntava ad una crescita del 20% circa.
Le condizioni economiche generali però restano difficili e ciò preoccupa anche il management, anche perché nonostante l’aumento delle vendite il livello delle scorte è ancora molto elevato (“ma ciò non vuol dire che dobbiamo regalare merce a sconto“, ha detto il CFO Müller).
Sotto il profilo tecnico, sta provando a uscire dal canale discendente dove si trova da qualche settimana.
Per farlo deve però superare la soglia psicologica dei 70 euro e la resistenza EMA50, che delinea la tendenza a medio termine.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Se lo slancio dovesse concretizzarsi nelle prossime sedute, è lecito aspettarsi un avvicinamento al massimo annuale di 75,38 (toccato a metà luglio).
Il fatto che sia ancora saldamente oltre la EMA200, che descrive l’andamento di lungo periodo, è un messaggio ancora forte per i rialzisti.
I 24 analisti intervistati da Bloomberg vedono un grande potenziale per Hugo Boss. Il prezzo indicativo medio è di 79,86 euro, perché ci sono prospettive migliori per la seconda metà dell’anno e per il 2024 per l’intero settore.