Il calo vissuto negli ultimi mesi da (-7% nell’ultimo trimestre) stride parecchio rispetto all’andamento del business del colosso energetico, ma anche all’ottimismo che continuano a manifestare gli analisti di rating.
Ciò significa che il recente calo potrebbe essere ingannevole, e quindi far emergere una buona opportunità rialzista.
Sembra infatti che il titolo RWE, scivolato a 36 euro circa sui minimi di un anno, stia aspettando solo lo spunto giusto per risalire la china.
Sotto il profilo tecnico, la prima resistenza si trova verso area 37 euro, dove c’erano i precedenti minimi del 2023, mentre la successiva è sulla soglia psicologica dei 37,9 euro. Se dovesse superare questi due scogli, si potrebbe cominciare a pensare che l’inversione del trend possa avvenire.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Negli ultimi mesi l’attività quotidiana è andata bene, tanto che a fine luglio ha alzato i suoi obiettivi annuali. Hanno dato slancio soprattutto gli elevati margini nella produzione di energia da acqua, biomassa e gas. Inoltre, il commercio di energia è andato meglio del previsto.
è molto impegnata nell’investire per la generazione di energia rinnovabile e sta espandendo le sue capacità di produzione. Nel primo semestre ha speso quasi 7 miliardi per l’acquisizione dell’azienda solare statunitense Con Edison Clean Energy Businesses.
Tuttavia, sul settore pesano le incertezze riguardo ai tassi di interesse da parte della BCE sta pesando sui titoli energetici, perché le utility risentono dei tassi elevati in quanto rendono più costoso il rifinanziamento di progetti su larga scala. In special modo preoccupano i progetti eolici offshore negli Stati Uniti, gravati dai problemi nella catena di approvvigionamento e dalla mancanza di progressi positivi sul credito d’imposta sugli investimenti (ITC).
Gli analisti comunque continuano a vedere un ottimo potenziale riguardo al titolo .
Gli ultimi a esprimersi in ordine di tempo sono stati quelli di Credit Suisse, che hanno fissato un target a 52 euro. Lo stesso obiettivo di Deutsche Bank. Goldman Sachs si è spinta fino a 60 euro a inizio agosto. Anche RBC e JP Morgan vedono un target price a 12 mesi superiore a 50 euro.