Non è stato un periodo semplice per il settore dell’acciaio. Dopo un 2022 terribile, durante il quale Thyssenkrupp ha praticamente dimezzato il suo valore, il 2023 ha visto una timida ripresa del prezzo. Ma ancora non c’è stata quella scossa che potrebbe dargli slancio.
La risposta potrebbe arrivare a fine novembre, quando l’azienda potrebbe alzare il velo sulla possibile cessione del 50% dell’attività di acciaio al miliardario ceco Daniel Kretinsky, per creare una sinergia che consentirebbe a Thyssenkrupp di dare un’impronta “green” al suo business europeo dell’acciaio.
Il problema però è la valutazione, perché la crisi economica non ha risparmiato il settore dell’acciaio. Basti pensare alla debolezza della domanda cinese (il mercato immobiliare è persistentemente debole dopo lo shock Evergrande), ma anche alla prospettiva di tassi d’interesse ancora elevati per un lungo periodo, che finisce per frenare gli investimenti e penalizzare l’intera produzione industriale.
Insomma, su questo fronte occorre andarci cauti (anche alla luce dei diversi tentativi di cessione che sono falliti in passato)
Inoltre il settore continua a soffrire il conflitto commerciale che nel 2018 venne avviato dall’allora presidente USA Donald Trump, che introdusse tariffe speciali sulle importazioni di acciaio e alluminio, alle quali seguì una risposta dalla UE su altri prodotti statunitensi.
Le associazioni del settore – su entrambe le sponde dell’Atlantico – chiedono una soluzione definitiva alla controversia, per non arrivare a nuove barriere commerciali. L’attuale accordo transitorio biennale, che è stato sottoscritto da una dozzina di associazioni industriali europee e americane, scade l’1 gennaio 2024.
Sul fronte tecnico, da mesi Thyssenkrupp si muove lateralmente tra 6,50 e 7,50 euro circa, perché ci sono tanto impulsi positivi (come i numeri forti del terzo trimestre) che impulsi negativi (come abbiamo visto).
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Il prezzo sta danzando attorno alla EMA200 e alla EMA50, che sono molto vicine tra loro.
Per il momento il supporto a quota 6,50 ha svolto egregiamente il suo ruolo, ma per avere un messaggio fortemente ottimista servirebbe uno scatto oltre le due medie mobili, ed anche oltre il limite superiore del range 6,5-7,50, che ormai non viene superato dalla scorsa primavera.