Le preoccupazioni legate agli sviluppi della guerra in Medio Oriente hanno affondato le borse europee e anche il . Il principale indice tedesco ha chiuso la settimana con una perdita del 2,6% (è arrivato a a 14.798,47 punti), ma quel che è peggio è che ha perso la soglia dei 15mila punti.
L’escalation della guerra tra Israele e l’organizzazione islamista palestinese Hamas alimenta il nervosismo tra gli investitori, che temono un allargamento del conflitto che avrebbe ripercussioni sul fronte energetico, quindi sull’inflazione e quindi sull’economia globale.
Ecco perché gli mentre i rendimenti dei titoli di Stato corrono (i Treasuries a 10 anni si sono affacciati oltre il 5% per la prima volta dal 2007) gli asset rischiosi, come le azioni, sono finiti sotto pressione.
Come ormai diciamo da alcune settimane, il quadro tecnico del è decisamente debole. Lo slancio oltre i 15400 per mandare un segnale di schiarita non c’è stato, e l’uscita dal basso dal range 15.500-16.000 punti ha innescato un brusco movimento ribassista.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Settimana scorsa avevamo anche detto che si stava avvicinando la “croce della morte” (ossia il passaggio della Ema50 sotto la Ema200) che preannuncia scenari cupi.
Adesso il vede il livello di supporto a 14680, praticamente l’unico vero ostacolo prima di lanciarsi ancora più in basso.
Per i rialzisti è importante far passare questo periodo senza altre cadute, mentre il primo messaggio di ottimismo arriverebbe solo con il recupero dei 15mila punti.