Dopo aver perso la soglia dei 100 euro in estate, il produttore di fragranze e aromi Symrise sta cercando lo slancio per riavvicinarsi a quel valore così importante psicologicamente.
In tale ottica i dati sulle vendite potrebbero essere un buon punto di partenza.
Symrise continua infatti a ricevere il vento favorevole della domanda di additivi per alimenti, dell’alta profumeria e dei principi attivi cosmetici. Tuttavia, gli effetti valutari negativi frenano la crescita delle vendite, che nei primi nove mesi dell’anno sono cresciute meno di quanto previsto in media dagli analisti.
Ma escludendo gli effetti dei tassi di cambio e l’acquisto e la vendita di parti della società, la crescita ha superato le stime.
Per l’intero anno il CEO Heinz-Jürgen Bertram punta ancora ad una crescita organica del 5-7%. Il management si attiene al suo obiettivo annuale di un margine di profitto di circa il 20% al lordo di interessi, imposte, ammortamenti (Ebitda) e prima delle voci straordinarie.
Tutto ciò dovrebbe dare fiducia agli investitori.
Sotto il profilo tecnico, Symrise pare essersi messo alle spalle il periodo negativo, che nei mesi di settembre e ottobre l’aveva spinto più volte sul minimo intorno agli 88 euro.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Anche se siamo lontanissimi dal record di 132,65 euro (novembre 2021), tornare oltre la soglia dei 100 euro sembra possibile, anche perché la EMA50 pare finalmente cedere.
Il prossimo passo sarà riconquistare anche la Ema200, che si trova anche in corrispondenza di un’importante resistenza statica oltre i 96 euro.
Gli analisti intanto sono fiduciosi sulle prospettive a medio termine (12 mesi). UBS di recente ha fissato un target di 114 euro, lo stesso degli esperti di Jefferies. Invece JP Morgan si ferma a 107, mentre Baader Bank arriva a 106 euro di target.