Dopo un indebolimento di quasi il 40% cominciato la scorsa primavera, i dati trimestrali hanno rassicurato gli investitori Lufthansa, che ha ripreso a salire complice anche un prezzo conveniente.
Appena pochi giorni fa, le azioni della compagnia aerea tedesca erano scese al livello più basso dell’ultimo anno (6,54 euro).
Come detto, lo slancio che si aspettava da tempo è arrivato dai dati del terzo trimestre (il secondo migliore della storia di Lufhtansa). Un ottimo business estivo e la prospettiva di un buon inverno hanno aiutato le azioni a compiere un balzo in avanti.
L’utile rettificato prima degli interessi e delle tasse è stato leggermente superiore alle aspettative, probabilmente grazie a un controllo dei costi sorprendentemente buono.
Il post-Covid è stato caratterizzato da molte difficoltà per le compagnie aeree. I colli di bottiglia nel personale e negli aerei sono stati un grosso problema, mentre negli aeroporti spesso mancano dipendenti per l’assistenza a terra, e i grandi produttori di aeromobili difficilmente riescono a tenere il passo con la consegna di nuovi jet a causa della scarsità di componenti e dei problemi dei fornitori.
Per questi motivi, il fatto che Lufthansa abbia confermato gli obiettivi per il 2023 e il 2024 è positivo, tenuto conto che sul mercato si erano affacciati anche timori (eccessivi) riguardo ad un profit warning da parte della compagnia aerea.
Sotto il profilo tecnico, dopo aver raggiunto il minimo di un anno a 6,5, è partitto un forte rimbalzo che ha portato Lufthansa a testare la Ema50.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Questo è il primo vero scoglio per darsi ulteriore slancio, mentre il successivo step è aggredire la Ema200 che al momento coincide anche con una resistenza statica a 8,1 euro.
Al ribasso il primo pericolo è quel “gap up” che si aperto qualche giorno fa, proprio sopra il livello del minimo annuale.
Gli analisti intanto sembrano avere un cauto ottimismo. Barclays ha fissato l’obiettivo per Lufthansa a 12,50 euro, la banca svizzera UBS ha fissato un target di 14,25 euro mentre JPMorgan indica come target 13 euro e Deutsche Bank 11 euro.