Dopo il terribile mese di settembre, stava cercando lo spunto per ridarsi slancio. Sembrava averlo dato la trimestrale presentata a metà ottobre, ma evidentemente non ci siamo ancora.
I numeri del terzo trimestre di hanno sorpreso positivamente. Non solo grazie alla massiccia vendita delle scorte di prodotti Yeezy (quelli nati dalla collaborazione con il controverso rapper Kanye West), ma anche di uno sviluppo sorprendentemente forte del resto degli affari.
Adidas ha migliorato le previsioni per l’intero anno, comunque ci sarà una perdita operativa che dovrebbe essere di 100 milioni di euro (molto meglio comunque dei 450 milioni ipotizzati in precedenza).
Intanto la società smetterà di vendere i prodotti Yeezy. Dopo due ondate di successo, quest’anno non ce ne saranno più, ha affermato mercoledì il CEO Björn Gulden.
Dal punto di vista tecnico, le azioni stanno oscillando attorno alle due medie mobili principali (50 e 200), che agiscono da supporto o ressitenza a seconda delle circostanze.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Per avere uno slancio deciso al rialzo, bisogna mettersi definitivamente alle spalle la Ema50, che di recente ha spesso assunto il ruolo di resistenza.
Tuttavia solo con il superamento della soglia a 180 euro, il messaggio rialzista sarebbe molto forte.
A quel punto si può ipotizzare di rimettere nel mirino il massimo annuale a 188 euro.
Gli analisti si dividono riguardo alle prospettive del titolo . La maggior parte mostra un forte ottimismo da qui a 12 mesi: Goldman Sachs fissa il target a 220 euro, UBS a quota 207 euro, mentre Bernstein Research arriva a 205 euro, ma c’è anche chi è più scettico: Jefferies vede quota 175 euro, Warburg Research 170 euro.