Finora l’autunno non era stato per nulla positivo per Airbus, che ha vissuto una fase critica dopo aver fallito l’approccio con i massimi storici a 137,7 euro. Ma dopo la caduta è cominciata la risalita, che adesso ha trovato nuova linfa (tecnica) dal superamento delle medie mobili 50 e 200.
Sotto il profilo fondamentale, la cifre del terzo trimestre non sono state entusiasmanti, anche se ha mantenuto i suoi obiettivi annuali (utile operativo EBIT di circa 6 miliardi di euro) nonostante gli elevati costi aggiuntivi.
Gli esperti hanno tuttavia sottolineato che il risultato debole è stato causato da effetti una tantum nel settore della difesa e dello spazio, che hanno impedito alla società di aumentare maggiormente i profitti nel terzo trimestre (mentre il business degli aerei passeggeri è aumentato in modo significativo).
Non ha aiutato il fatto che voglia completare un numero significativamente maggiore di aerei l’anno prossimo rispetto al 2023, nonostante i problemi esistenti con i fornitori.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, la notizia importante è il recente superamento delle due medie mobili (50 e 200), che offre un messaggio rialzista al mercato.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Adesso deve affrontare una resistenza statica (debole) a 132,4, prima di quella più importante sui 135,5-136 euro, ossia verso i massimi raggiunti a inizio settembre.
Al ribasso invece il primo supporto è rappresentato dalla Ema50.
Gli analisti sono divisi sul futuro a medio termine di . Quelli di UBS e Berenberg vedono un calo del prezzo a 12 mesi, mentre Goldman Sachs, Barclays e Jp Morgan sono così ottimisti tanto da fissare un target rispettivamente di 147, 152 e 165 euro.
