Dopo il semestre d’oro cominciato a ottobre 2022 (+60%), il titolo EON si è infilato in un range ampio (10,30-11,50) dal quale non riesce a venire fuori da mesi. Proprio la lunghezza di questa fase fa immaginare che il breakout si concretizzerà in un movimento esplosivo.
Sotto il profilo fondamentale, l’ultimo report trimestrale non ha aiutato il gruppo di Essen, anche se la stessa aveva avvertito che il forte sviluppo del business non sarebbe potuto andare avanti a quel ritmo.
In particolare, il fornitore di energia prevede infatti forti pressioni sugli utili per il quarto trimestre a causa del taglio dei prezzi (elettricità e gas erano aumentati notevolmente nel 2022, specialmente a causa della guerra).
Con un approccio molto cauto, ha mantenuto l’obiettivo di un utile netto consolidato tra 2,7 e 2,9 miliardi di euro, anche se il gruppo ha già raggiunto il limite superiore alla fine del terzo trimestre. Ma diversi analisti ritengono che potrebbe superare la soglia dei 3 miliardi di euro per l’intero anno.
Contrariamente alle previsioni sugli utili, Eon si spinge un po’ oltre in termini di investimenti per il 2023: il fornitore di energia vuole ora investire un totale di 6,1 miliardi di euro per la transizione energetica, che sarà uno dei cavalli di battaglia in futuro visto che EON è uno dei leader del mercato europeo..
Sotto il profilo tecnico, continua ormai da mesi a staccarsi dal livello Fibonacci 23,6. Lo abbiamo visto andarci sopra, ma anche scivolare al di sotto, eppure ogni volta la forza attrattiva di questo livello prevale.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Il fatto di essere tornato al di sopra della Ema50, rende un titolo da monitorare al rialzo nel breve termine.Se dovesse arrivare lo slancio giusto, potrebbe mettere nel mirino i massimi annuali a 12,31.
Nelle ultime settimane diversi agenzie hanno confermato una view ottimista per E.ON. Quello più fiducioso è Goldman Sachs, che fissa un target di 14 euro. A quota 13 euro invece si fermano Deutsche Bank, Jp Morgan e Barclays.