Lo sprint di settembre aveva illuso riguardo alla possibile ripartenza di Covestro, che però poi ha fatto marcia indietro tornando nel range 46,5-50 euro dove ha oscillato per tutta l’estate.
Le speranze di vedere una ripresa nel settore chimico-farmaceutico si sono affievolite di nuovo. Nel terzo trimestre la debolezza della domanda ha continuato a rendere stagnante il settore, che continua a fare i conti con gli elevati prezzi dell’energia e delle materie prime.
Le aziende come sono quindi costrette a contenere i costi, rinunciando a singoli settori di attività o spostando gli investimenti all’estero.
Un segnale incoraggiante è che per la prima volta in sei trimestri l’industria chimica e farmaceutica ha registrato un leggero aumento della produzione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
Un altro spiraglio di luce è rappresentato dalla riduzione del prezzo dell’elettricità concordato dal governo federale, ma gli effetti si vedranno solo tra qualche mese.
Intanto non ci sono novità riguardo al possibile matrimonio con la compagnia petrolifera Adnoc (che produce quasi tutto il petrolio per gli Emirati Arabi Uniti), da tempo interessata all’azienda tedesca di prodotti chimici e materie plastiche.
Le speranze di un’acquisizione sono state un fattore determinante per il rally di , che a settembre aveva confermato i colloqui con gli arabi. Ma da allora è calato il silenzio (e nella presentazione mattutina dei dati aziendali del terzo trimestre, Covestro non ha accennato a nulla).
Sotto il profilo tecnico, come abbiamo detto il prezzo di è tornato a viaggiare nel range 46,5-50 euro, dopo il tentativo di breakout di settembre.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Il prezzo si trova adesso in compagnia della Ema50, che negli ultimi tempi ha agito come supporto. Se dovesse superare questo primo scoglio, potrebbe tornare a spingersi verso il limite superiore del range.
Al ribasso, oltre il supporto statico a 46,5 euro, c’è anche la Ema200 che funge da ulteriore cuscinetto.