E’ dall’inizio di novembre che Fresenius si è rianimato, e grazie a un guadagno del 15% adesso può nuovamente guardare alla soglia dei 30 euro e più in là, anche ai massimi annuali.
L’impulso a questo rally l’ha dato l’obiettivo di utili più ottimistico per il 2023, dopo anni in cui le revisioni erano state sempre in calo. Questo fa sperare che il management abbia cambiato la situazione.
Quello che è cambiato di sicuro è che, quasi 30 anni dopo l’acquisizione, si separa dal fornitore di dialisi Fresenius Medical Care (FMC), che negli ultimi anni ha pesato ripetutamente sul bilancio del gruppo a causa di frequenti profit warning.
Il deconsolidamento di FMC (che diventa società per azioni) fa parte di una ristrutturazione globale che comprende un programma di risparmio, un focus sugli affari e vendite parziali. In questa ottica, di recente ha venduto il gruppo Eugin, specializzato in cliniche per la fertilità, ad un consorzio guidato dal noto investitore finanziario KKR (per 500 milioni di euro).
Sotto il profilo tecnico, la ripresa dell’ultimo periodo ha spinto Fresenius a chiudere il gap down che si era aperto dopo l’estate.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Il prezzo ha attraversato sia la Ema200 che la Ema50, inviando un messaggio chiaramente rialzista al mercato. Ancora più interessante, si è appena formata la “croce d’oro”, ossia il passaggio della Ema50 oltre la Ema200, e questo è un altro forte messaggio rialzista su .
L’unico fattore da temere è l’RSI in zona ipercomprato, che potrebbe provocare una correzione di qui a breve. Ma il quadro complessivo rimane decisamente rialzista.