Dopo una bella cavalcata di un paio di mesi, le prese di profitto stanno caratterizzando il settore automobilistico. Dal minimo di fine ottobre, il titolo aveva guadagnato circa il 15%, ma da allora ha perso slancio. Potrebbe comunque trattarsi di una (comprensibile) frenata fisiologica.
Il settore ha ricevuto molta spinta dalla prospettiva di un prossimo calo dei tassi di interesse, perché i minori costi di finanziamento spingono le vendite di automobili acquistate a credito.
L’ottima notizia è che il gruppo ha continuato ad aumentare le vendite e le consegne, soprattutto in Cina che è il mercato singolo più importante.
Tuttavia, la prospettiva dell’abolizione del bonus speciale per le auto elettriche in Germania ha smorzato il favore degli investitori per il settore (come altri produttori, anche inizialmente applicherà a sue spese un bonus per le auto elettriche).
Inoltre continua ad essere forte la minaccia cinese, rinvigorita dalla notizia che il produttore cinese di auto elettriche BYD sta costruendo il suo primo stabilimento in Europa in Ungheria.
Sotto il profilo tecnico, la corsa del titolo Volkswagen si è recentemente infranta contro la Ema200. Il rimbalzo ha riportato il prezzo di verso una solida zona-cuscinetto attorno ai 115 euro, che è la più importante per poter parlare di vera e propria inversione del trend di lungo periodo.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Al momento la Ema50 sta invece agendo da supporto, e sarà importante rimanere oltre questa curva per “ricaricarsi” in vista di un nuovo slancio verso l’alto.
Gli analisti continuano ad avere fiducia nel titolo . Il prezzo obiettivo a 12 mesi di Goldmans Sachs è 137 euro, mentre Jefferies arriva a 150 euro. JP Morgan e Bernstein sono ben oltre i 120 euro, mentre Barclays arriva a 135.
