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RHEINMETALL avanti a suon di record. Ma una correzione ci sarà…

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Il prezzo avanza ancora, ma l’indicatore RSI in ipercomprato deve tenere sull’allerta

Al fronte ucraino si è aggiunta più di recente l’escalation di tensione in Medio Oriente, e così i titoli della difesa hanno ripreso a correre in tutta Europa. Succede anche a Rheinmetall, che dopo essere stato il miglior titolo del DAX l’anno scorso con un aumento del prezzo del 54%, continua ad aggiornare i massimi storici.

I politici in Europa hanno le stesse necessità che negli Stati Uniti, dove la spesa del Dipartimento della Difesa è aumentata del 17% su base annua e quella per la ricerca e sviluppo ancora di più. Il governo federale tedesco di recente ha stabilito un nuovo record nel 2023, con permessi di esportazione di armi per un valore di circa 12,2 miliardi di euro. Il principale paese beneficiario è stato l’Ucraina, con 4,44 miliardi di euro. Le approvazioni ammontano a 6,44 miliardi di euro per le armi da guerra e 5,76 miliardi di euro per altre attrezzature militari.

Non c’è dubbio che il settore della difesa è nel suo ciclo di crescita più forte degli ultimi dieci anni, e in questo ambito Rheinmetall occupa una posizione speciale grazie alle sue due diverse divisioni. Il gruppo non può essere paragonato alle pure aziende aerospaziali e della difesa o alle pure aziende automobilistiche. Il settore della difesa, tuttavia, è molto forte e si prevede che la crescita si normalizzerà solo a partire dal 2026.


Sotto il profilo tecnico, siamo in un territorio mai esplorato finora. Dopo essere stato a lungo in un range tra 240 e 270, verso la fine dello scorso anno Rheinmetall ha ripreso a marciare, varcando prima la soglia dei 300 euro e poi andando ancora oltre.

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(Fonte grafica: piattaforma di investimento )

Tuttavia, la presenza dell’indicatore RSI in ipercomprato dovrebbe fare mettere in conto una possibile correzione di qui a breve, soprattutto se in Medio Oriente la tensione dovesse placarsi un attimo. Quello sarebbe il momento delle prese di profitto.

Gli analisti intanto continuano a vedere un grande potenziale. JP Morgan fissa il target a 12 mesi su quota 420 euro, Barclays arriva a 381 euro, mentre Bank of America (BofA) ha fissato un obiettivo di prezzo di 410 euro.

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