Dopo settimane fiacche, arriva un primo forte segnale dall’indice DAX, che ha chiuso con un bilancio settimanale di +2,5%. Il principale indice tedesco ha sfiorato il suo recente massimo storico, fermandosi a soli 36 punti dal suo picco.
E’ stata la settimana della BCE, che ha confermato il livello dei tassi di interesse, ma ha fatto intendere che un taglio ad aprile potrebbe essere possibile, se i prossimi dati sull’inflazione non saranno particolarmente deludenti.
Nei prossimi giorni invece si riunirà la Federal Reserve americana, che si presenta all’appuntamento dopo che l’indice dei prezzi PCE, alla quale la banca centrale presta particolare attenzione, è sceso più marcatamente del previsto.
A spingere il DAX è stata anche la stagione dei rendiconti societari, che ha alimentato l’ottimismo degli investitori riguardo a una ripresa per l’economia tedesca (i titoli automobilistici e chimici sono stati tra i titoli più forti del Dax).
Sotto il profilo tecnico, il rimbalzo sulla Ema50 ha innescato l’ultimo impulso rialzista. Adesso però c’è lo scoglio psicologico, già affrontato (senza successo) sul finire dello scorso anno.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
A differenza di quanto accaduto in precedenza, stavolta però l’indicatore RSI non si trova in ipercomprato, e questo dà un po’ di spazio per provare ad aggredire il record.
Al ribasso invece occorre continuare a guardare alla soglia dei 16600, primo livello di supporto.
