Il forte rally di Continental (dopo il breakout del “canale parallelo” a metà gennaio) rischia di incagliarsi di fronte alla minacciosa indagine dell’autorità antitrust UE contro diversi produttori di pneumatici (sono coinvolti anche Michelin e Pirelli).
Secondo la Commissione europea, c’è il sospetto che diverse aziende nel settore della sostituzione di pneumatici per automobili, furgoni, camion e autobus abbiano concordato i prezzi violando così le norme sulla concorrenza. Le indagini si sono svolte senza preavviso.
Non si può prevedere se il comprensibile shock iniziale che ha portato a un brusco calo del 3% del titolo Continental, verrà assorbito nei prossimi giorni. Ma comunque questa vicenda deve indurre ad avere cautela.
Questa vicenda arriva proprio nel momento in cui Continental stava viaggiando con il vento in poppa. Gli analisti di JPMorgan di recente avevano raccomandato il titolo, alzando anche il target price a 100 euro tondi, dopo aver valutato positivamente tre prospettive: ricerca e sviluppo, attuazione della strategia aziendale e le misure per ridurre i costi fissi.
Sotto il profilo tecnico, l’ultima correzione non ha sporcato il quadro tecnico di Continental, che rimane fortemente rialzista. Tanto più che l’uscita dal “canale” ha un target price decisamente più elevato.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento XTB)
Se la batosta subita dalla UE verrà assorbita nei prossimi giorni, allora il prezzo potrebbe tornare alla carica dei massimi di dicembre a 78,54 euro. Il successivo ostacolo sarebbe la soglia psicologica degli 80 euro. Lo spazio c’è,anche perché l’indicatore RSI non è ancora entrato in ipercomprato.
Al ribasso invece c’è un solido cuscinetto da parte della Ema50, che ha agito benissimo da supporto innescando l’ultimo impulso rialzista.
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