Sembra non conoscere fine, il trend positivo di Muniche Re, che dura ormai da un anno e mezzo. In questo lasso di tempo il titolo dell’assicuratore tedesco ha raddoppiato il suo valore, passando da 220 a 440 euro.
L’avevamo detto, lo scorso novembre (quando il prezzo era ancora 369 euro), che lo scenario rimaneva roseo. Da allora Munich Re ha guadagnato un ulteriore 20%.
Le ultime novità hanno fortificato ulteriormente la posizione di Muniche Re. Il più grande riassicuratore mondiale ha superato il suo obiettivo di aumento degli utili per il 2023, guadagnando circa 4,6 miliardi di euro (circa 100 milioni in più rispetto all’obiettivo fissato in autunno).
Inoltre nell’anno in corso, un ulteriore aumento dei prezzi per la protezione riassicurativa dovrebbe portare il guadagno a circa 5 miliardi di euro. Secondo il CFO Jurecka l’atteso calo dei tassi non dovrebbe avere ripercussioni particolarmente negative sul risultato finale, ne’ il calo dei prezzi immobiliari.
Positive anche le notizie sui dividendi, visto che gli azionisti riceveranno una quota di utili sorprendentemente elevate: circa 15 euro per titolo, ossia 3,40 euro in più rispetto a un anno fa (In media gli analisti si aspettavano un aumento solo di circa un euro)
Inoltre il gruppo vuole anche riacquistare le proprie azioni per 1,5 miliardi di euro tra il 26 aprile e l’assemblea generale del 30 aprile 2025.
Sotto il profilo tecnico, la recente correzione era scontata visto che Munich Re viaggia sui record storici e ogni tanto le prese di profitto si fanno sentire. Non c’è dubbio però che il quadro tecnico rimanga fortemente rialzista.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Il prossimo target è sulla soglia psicologica dei 450 euro, che torna a essere possibile perché la recente correzione ha “scaricato” l’indicatore RSI che non è più in ipercomprato.
Al ribasso invece non ci stupirebbero ulteriori correzioni fino ai 441 euro. Ad ogni modo, non sorgono preoccupazione finché il prezzo rimane oltre la Ema50.
La situazione positiva di Muniche Re ha convinto anche gli analisti più scettici. Ad esempio quelli di Jefferies, che fino a poco tempo fa non vedevano rialzi oltre i 440 euro, adesso credono ci sia spazio per una corsa fino a 485 euro nel medio termine.
La banca svizzera UBS l’ha da poco alzato a 480 euro.