La grande volatilità, tipica del giorno delle streghe, non ha intaccato il DAX che è rimasto attorno alla soglia record dei 18mila punti. L’indice tedesco anche nell’ultima settimana ha aggiornato i suoi primati storici (l’ultimo primato è fissato a 18039), anche se alla fine ha chiuso a 17.936,65 punti.
Ad ogni modo, su base settimanale l’indice principale tedesco è cresciuto dello 0,69% mentre dall’inizio dell’anno il barometro del mercato azionario è cresciuto del 7,1%.
Venerdì sono scaduti i futures opzioni e futures su indici e singoli titoli, cosa che notoriamente crea un po’ di turbolenza sul mercato e induce alla cautela gli investitori. Ma il DAX è uscito bene da questo appuntamento, tenuto anche conto che gli aumenti inaspettati dei prezzi alla produzione statunitensi avevano riacceso le preoccupazioni sull’inflazione e smorzato ulteriormente le speranze di tagli dei tassi di interesse (il mercato li vede comunque in arrivo a giugno).
Ci aspetta comunque una settimana più nervosa, visto l’appuntamento con la riunione della Federal Reserve sui tassi di interesse.
Sotto il profilo tecnico, ribadiamo quanto già detto nelle ultime settimane. Dal momento che il DAX sta viaggiando in territori mai esplorati prima, occorre massima cautela.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Come immaginavamo, sulla soglia dei 18mila punti un po’ di slancio si è perso, ma questo è normale (del resto era già successo anche quando ci siamo avvicinati ai 17mila).
Rispetto alla settimana scorsa, l’indicatore RSI è rimasto ancora in prossimità dell’ipercomprato, e questo aumenta il rischio di correzione.
Ad ogni modo, finché il DAX resta oltre la zona di supporto sui 17660 punti, il quadro rimarrà rialzista.
