Dopo aver toccato il fondo a gennaio, Zalando ha finalmente imboccato la via del recupero. Più tardi di quanto ci aspettassimo (noi lo pronosticavamo per dicembre) ma alla fine è arrivato.
Dal minimo storico di 15,99 euro, il prezzo è risalito in orbita 25 euro, con un guadagno di oltre il 50% in due mesi.
Un quarto trimestre forte e le prospettive solide hanno convinto anche i più pessimisti. Grazie al risparmio sui costi, l’utile operativo raggiunto nel 2023 è passato da quasi 185 milioni di euro a circa 350 milioni di euro, nonostante un calo delle vendite. Zalando ha così raggiunto il limite superiore del proprio obiettivo di risultato operativo rettificato.
Inoltre gli obiettivi fissati fino al 2028 sono superiori alle aspettative del mercato. Il rivenditore online vede una crescita delle vendite in media dal 5 al 10% all’anno entro il 2028, generando un margine di utile operativo compreso tra il 6 e l’8%.
Zalando dovrebbe beneficiare del ritorno dei consumi nel settore dell’abbigliamento, finora penalizzato dall’andamento balbettante dell’economia e dall’aumento della concorrenza dei gruppi cinesi di moda low cost.
Inoltre Zalando beneficerà (come tutto il settore) del calo dei tassi di interesse che si prospetta di qui a pochi mesi.
Sotto il profilo tecnico, il superamento della EMA200 ha fornito un altro segnale molto incoraggiante per Zalando, come possiamo vedere nel grafico sulla nostra piattaforma di trading.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Tuttavia, dobbiamo evidenziare la presenza dell’RSI in ipercomprato e il passaggio in una zona di resistenza statica sui 24 euro. Due fattori che rendono possibile una correzione.
Mentre al rialzo il prossimo target è poco sopra i 26 euro, al ribasso bisogna prestare attenzione a un gap down aperto proprio dove transita la Ema50. Solo verso quel livello (attualmente sui 20,5 euro) potrebbe suonare di nuovo un campanello d’allarme
Gli analisti sono comunque fiduciosi riguardo a Zalando, anche perché la caduta sui minimi storici ha reso il prezzo molto conveniente. Warburg Research ha fissato un target a medio termine di 45 euro, mentre RBC lo vede a 37 euro. Berenberg e Baader Bank pongono un target attorno ai 30 euro, mentre JP Morgan ha un obiettivo di prezzo a 27 euro.