Dopo una lunga marcia di avvicinamento che era iniziata dal crollo di metà gennaio, finalmente il titolo TUI ha rimesso il muso oltre la soglia dei 7 euro.
Per il gruppo turistico potrebbe trattarsi del primo passo per un ulteriore slancio in alto, e di questo ne sono convinti molti analisti che vedono ancora un notevole potenziale di rialzo.
L’industria del turismo continua a riprendersi dal crollo accusato durante la pandemia, ed è tornata ai livelli pre-Corona in molti paesi. Il settore dei viaggi ha registrato un elevato volume di prenotazioni per le vacanze di Pasqua, e questo spiega l’ottimismo che ha accompagnato il recente balzo avanti dei titoli del settore.
Un ottimismo che riguarda anche la prossima stagione estiva. TUI ha dichiarato a fine febbraio che le prenotazioni per l’estate erano già superiori dell’8% rispetto a un anno fa. Inoltre i clienti si stima che potrebbero spendere in media il 4% in più per le loro vacanze.
Completa il quadro favorevole il fatto che, stante la previsione di crescita degli utili dell’azienda del 25%, il rapporto P/E di 7 per il 2024 sarebbe tutt’altro che costoso, visto che i suoi concorrenti vengono pagati in borsa anche a 16.
Sotto il profilo tecnico, l’ultimo impulso rialzista ha consentito a TUI di oltrepassare la resistenza a 6,87 (prezzo di chiusura il 22 febbraio), arrivando oltre la soglia dei 7 euro.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Guardando più in alto, la zona di resistenza più interessante si trova a 7,41 euro (massimo del 1 agosto 2023). Ma prima c’è da superare l’ostacolo Ema200.
Al ribasso invece il supporto più solido è fornito dalla Ema50, che impedisce scivolamenti verso la zona su 6,07 euro.
Come detto, la stragrande maggioranza degli esperti vede ampi spazi di crescita per TUI. L’obiettivo medio dei pareri a 12 mesi è di 9,43 euro. Particolarmente ottimista è Deutsche Bank, che stima il valore equo del titolo a 10,50 euro. A inizio marzo Morgan Stanley si è posto più o meno sulla stessa linea, prevedendo un prezzo di 10 euro.