I timidi segnali di ripresa cominciati a marzo danno un po’ di ossigeno a Salzgitter (che viaggia sui massimi da metà febbraio), dopo un anno terribile durante il quale ha accusato una perdita superiore al 30%.
Secondo il gruppo siderurgico però il peggio è passato, e di fronte ci sarà un graduale miglioramento.
Nel 2023 Salzgitter ha sofferto di un raffreddamento dell’economia, l’inflazione elevata e il calo dei prezzi dell’acciaio.
Questi fattori hanno agito come un mix pesantissimo (In Germania il settore siderurgico ha vissuto la produzione di acciaio più bassa dalla crisi dei mercati finanziari del 2009), aggravato ulteriormente dai forti investimenti nella decarbonizzazione.
Le cifre finali del 2023 di Salzgitter sono state leggermente inferiori al consenso (per questo gli azionisti riceveranno un dividendo di 0,45 euro per azione, dopo 1,00 euro nel 2022) e si prevede un primo trimestre 2024 altrettanto debole.
Ma ci si aspetta una piccola ripresa in seguito. Complessivamente l’azienda nel 2024 prevede un fatturato compreso tra 10,5 e 11 miliardi di euro (ossia una piccola crescita) e un utile tra i 250 e i 300 milioni di euro (rispetto ai 204 milioni del 2023).
Sotto il profilo tecnico, il recente recupero ha portato Salzgitter a testare la Ema50, come era già accaduto (senza successo) tra metà gennaio e l’inizio di febbraio. Se stavolta il tentativo dovesse avere successo, sarebbe un bel messaggio per il mercato.
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
A quel punto i successivi target sarebbero sulla resistenza statica verso i 26 euro, e più in alto la Ema200.
Al ribasso invece il supporto più concreto è sui 22,3 euro.
Va detto che il recente sviluppo dei prezzi dell’acciaio sui mercati dei futures giustifica un cauto ottimismo, perché l’azienda siderurgica potrebbe beneficiare del livello di prezzo più elevato a partire dal secondo trimestre. Tenuto conto della quotazione attuale di Salzgitter, gli investitori potrebbero avere un’interessante opportunità di ingresso.
