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HENKEL, il test della Ema50 è il crocevia del futuro

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Siamo in una situazione in cui tutto può succedere, come dimostra l’indicatore RSI che si trova esattamente a metà tra ipercomprato e ipervenduto

Dopo un inizio di anno terribile, il titolo Henkel ha vissuto un mese di marzo sulle montagne russe, toccando due volte la soglia dei 75 euro (sui massimi di maggio 2023) e compiendo anche uno scivolone di quasi il 10% nel mezzo dei due picchi.
Questo andamento fa capire quanto sia ancora complicato lo scenario per il produttore di beni di consumo.

Le cifre annuali e le prospettive per il 2024, presentate a inizio marzo, non hanno convinto il mercato (un fardello pesante è lo sfavorevole tasso di cambio, al netto del quale l’utile sarebbe sostanzialmente stabile) e il gruppo di beni di consumo vede una crescita più lenta rispetto al passato.
L’inflazione e la crisi economica hanno ridotto i consumi, creando un contesto molto difficile nel 2023.

La ripresa delle vendite richiederà probabilmente molto tempo, anche se Henkel si sta muovendo nella giusta direzione. L’adeguamento del portafoglio prodotti grava ancora sul settore dei detersivi e dei prodotti per la pulizia, con un’inversione di tendenza che dovrebbe avvenire a partire dal 2025.
Per quanto riguarda il settore degli adesivi, anche se lo sviluppo economico non è molto favorevole (sia in Europa che in Cina), il gruppo Henkel beneficia di un contesto di prezzi positivo.

Sotto il profilo tecnico, possiamo vedere chiaramente quel pattern “doppio massimo” su quota 76 euro sulla nostra piattaforma di investimento .

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Ricordiamo che affinché questo pattern si completi è necessario il breakout della base, che coincide con la Ema200. Fortunatamente, è ancora un po’ distante.
Il titolo Henkel invece si trova attualmente sulla Ema50, che rappresenta lo snodo di breve periodo più importante. Un eventuale rimbalzo potrebbe infatti innescare una spinta fino a quota 76 euro (più su ci sono i massimi di un anno a 78,5 euro).

Siamo in una situazione in cui tutto potrebbe succedere, come dimostra anche l’indicatore RSI che si trova esattamente a metà tra le due zone limite (ipercomprato e ipervenduto).
Un’opportunità di ingresso a mercato potremmo vederla oltre quota 74,5, dove c’è una livello di resistenza statica che si è formato tra dicembre e gennaio.
Al ribasso invece la Ema200 è il focus su cui concentrarsi, per via del pattern doppio massimo.

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