Settimana scorsa è stata particolarmente stressante per gli investitori del mercato azionario, che hanno preso atto della probabile divergenza che avranno le politiche monetarie della FED e della BCE.
Inoltre il clima è reso nervoso dall’inizio della stagione dei rendiconti economici americani (partiti con i dati deludenti delle banche).
L’indice tedesco DAX, che nei giorni scorsi era salito temporaneamente verso 18.200 punti, alla fine ha chiuso la settimana a 17.930,32 punti, accumulando una perdita settimanale dell’1,4%.
Quella che si presenta all’orizzonte, sarà forse una settimana ancora più nervosa, vista l’escalation di tensione sul fronte internazionale. Quanto questo peserà sui listini dipende probabilmente dal modo in cui Israele reagirà all’attacco, perché altri paesi del Medio Oriente potrebbero essere coinvolti, e ciò avrebbe ripercussioni immediate sul settore petrolifere ed a cascata sull’intera economia globale.
Sotto il profilo tecnico, il consolidamento sperato all’inizio della settimana scorsa sopra la soglia dei 18.000 è fallito, come vediamo sulla nostra piattaforma .
(Fonte grafica: piattaforma di investimento )
Tuttavia avevamo detto che questa soglia psicologica sarebbe stata difficile da superare, perché occorre un impuslo forte che al momento il mercato non sembra in grado di fornire. Anzi, come molti altri analisti, riteniamo che sia più probabile una correzione verso i 17.700 punti se non più in basso.
Al ribasso occorre comunque guardare alla EMA50 (verso 17800 punti), che rappresenta il primo livello di supporto di una certa rilevanza. Anche la correzione che avvenne a dicembre ebbe come supporto la media mobile, e da lì partì un nuovo forte impulso rialzista (e oggi come allora, l’indicatore RSI si è “scaricato”).