Dopo essere tornato oltre la soglia dei 100 euro per la prima volta in 4 anni, il gruppo edilizio Hochtief sta vivendo una lunga fase di consolidamento in quest’area di prezzo, agitandosi nel range tra 95 e 110 euro da alcuni mesi.
A febbraio Hotchief ha evidenziato una crescita dei profitti: al netto al netto degli effetti speciali, il profitto è stato di 553 milioni di euro, il 6,1% in più rispetto all’anno precedente. E’ andata anche un po’ meglio di quanto si aspettavano gli analisti.
Questo sviluppo positivo del business ha consentito un dividendo in aumento di 40 centesimi a 4,40 euro per azione.
Il gruppo sta ottenendo una forte crescita sia nelle sue attività principali tradizionali (gli ordini sono cresiuti di un buon quinto) che in diversi mercati ad alta tecnologia, e si vuole sviluppare anche in settori quali la transizione energetica, la nuova mobilità e la digitalizzazione.
Hotchief ha promesso un’ulteriore aumento dell’utile nel corso del 2024 (quello netto rettificato dovrebbe salire tra 560 e 610 milioni di euro), grazie soprattutto alle prospettive dei data center, ambito nel quale le aziende tecnologiche stanno investendo molto denaro. Basta pensare che la filiale statunitense Turner ha ricevuto ordini per diversi nuovi edifici negli USA per un valore di 2,8 miliardi di dollari USA (circa 2,6 miliardi di euro).
Sotto l’aspetto tecnico, il titolo Hotchief viaggia lungo una chiara tendenza di LUNGO TERMINE rialzista, come vediamo sulla piattaforma di investimento .
Tuttavia guardando al medio periodo, sul prezzo di Hotchief incombe la minaccia di un pattern testa e spalle (head and shoulders), che ha da poco visto la violazione della neckline.
In teoria il target di questo pattern è sotto i 90 euro, per cui sarà necessaria prudenza nelle prossime settimane, specialmente se dovesse essere violata anche la Ema200.
Al contrario, se la Ema200 dovesse svolgere il suo ruolo di supporto, potrebbe innescare una risalita che avrebbe proprio la neckline come primo scoglio.