Deutsche Bank sembra essersi lasciata alle spalle le turbolenza degli ultimi giorni di aprile, che avevano bruscamente interrotto un rally cominciato a ottobre scorso, che lo ha portato fino ai massimi dal 2017, con un guadagno di oltre il 50% in 6 mesi.
Adesso che la correzione è finita, ci sono le prospettive per riportarsi oltre i 17 euro e magari anche più in alto, come ritengono alcuni analisti (JPMorgan ha fissato un target di 17,70 euro, ossia circa il 10% in più del prezzo attuale).
La trimestrale pubblicata a fine aprile ha mostrato un forte aumento degli utili per Deutsche Bank, che ha generato un profitto di un miliardo di dollari (grazie anche agli sforzi per tagliare i costi e agli alti rendimenti nel mercato dei capitali).
Il più grande istituto finanziario tedesco ha accresciuto l’utile ante imposte del 10% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Gli azionisti del gruppo hanno ottenuto un utile netto di circa 1,3 miliardi di euro, il miglior risultato dal 2013.
Come tutti gli istituti europei, anche Deutsche Bank ha ottenuto grossi vantaggi dal forte aumento dei tassi di interesse. Tuttavia questi benefici si sono già da mesi un po’ attenuati, ma l’istituto finanziario tedesco è riuscito a compensare il calo degli interessi netti aumentando i ricavi da commissioni in tutti i settori di attività. Soprattutto come banca d’investimento, grazie al fiorente commercio obbligazionario e valutario.
La nota dolente è rappresentata da Postbank, perché (oltre ai guasti tecnici degli ultimi mesi) la lunga controversia legale con gli ex azionisti della società (acquisita da Deutsche Bank nel 2008) costringe DB ad accantonare oltre un miliardo per far fronte a un possibile nuovo esborso a favore dei ricorrenti (che si somma ai 439 milioni di euro stanziati per coprire i problemi tecnici).
Nonostante questo impatto negativo sui risultati dell’anno in corso, Deutsche Bank resta fedele ai suoi obiettivi per il 2025. Per allora il consiglio intende aumentare i ricavi a circa 32 miliardi, e portare il rendimento del capitale proprio a oltre il 10%.
Sotto il profilo tecnico, è evidente che ci sia una strada che porta al massimo annuale oltre i 17 euro (che è anche zona di resistenza), visto che c’è ancora un gap aperto che va colmato, come vediamo sulla piattaforma di investimento .
Il quadro tecnico è fortemente positivo, visto che la Ema50 è nettamente oltre la Ema200. In caso di ulteriori correzioni – sempre possibili per via delle prese di profitto – c’è un robusto supporto a 14,8 euro, al di sotto del quale c’è proprio la media mobile a 50 periodi a fare da ulteriore cuscinetto.